Nutrizionista

IL PARERE DELLA NOSTRA NUTRIZIONISTA

I nostri prodotti vengono monitorati da esperti di settore!

Spesso si sente parlare di intolleranze e, nel merito, c’è tanta confusione. Per questo in Isola delle Rose abbiamo deciso di farci affiancare dalla Dott.ssa Patrizia Fabbriconi, noto medico nutrizionista che da anni pratica la professione.

Proponiamo, un’analisi da un punto di vista prettamente scientifico della Dott.ssa Fabbriconi, a disposizione anche per rispondere a domande o curiosità attraverso la nostra email di assistenza.

CELIACHIA

La celiachia è una condizione permanente di intolleranza al glutine, che si manifesta in soggetti geneticamente predisposti. L’infiammazione generata dalla risposta immunitaria, a seguito dall’ingestione del glutine, in tali soggetti danneggia i tessuti dell’intestino fino a determinare alterazioni a vario livello dell’assorbimento di tutti i nutrienti con conseguente compromissione dello stato nutrizionale. I sintomi della celiachia possono essere aspecifici (es. stanchezza cronica, anemia da carenza di ferro, disturbi della fertilità, stomatite aftosa ricorrente, etc.) o specifici (diarrea, mancato accrescimento, perdita di peso, osteopenia,etc.). La celiachia si può manifestare a qualsiasi età e l’unica terapia, al momento conosciuta, è l’esclusione dalla dieta del glutine per tutta la vita.

Il seguire in modo corretto un’alimentazione priva di glutine consente di avere una remissione totale dei sintomi ed una protezione dell’eventuale sviluppo di complicanze a volte anche irreversibili.

In caso di sospetta celiachia la prima cosa da fare è rivolgersi ad un medico che prescriverà degli specifici esami ematochimici e/o una esofagogastroduodenoscopia con biopsia del duodeno. Solo dopo aver fatto la diagnosi, si deve iniziare la dieta priva di glutine che dovrà essere seguita anche dopo la remissione della sintomatologia e della negativizzazione dei markers. E’ fondamentale che il soggetto celiaco usi solo alimenti naturalmente privi di glutine o prodotti con la dicitura “senza glutine” o prodotti con il marchio “spiga barrata”.

Esistono, inoltre, persone che sono identificate come affette da “Gluten sensitivity” o “sensibilità al glutine” che, pur non essendo celiache o allergiche al glutine, manifestano però una serie di sintomi intestinali ed extra intestinali che si manifestano a seguito dell’ingestione di tale proteina; anch’esse possono trovare giovamento da un’alimentazione a ridotto contenuto di glutine.

INTOLLERANZA AL LATTOSIO

L’intolleranza al lattosio è una condizione abbastanza comune nell’attuale popolazione, può comparire a qualsiasi età, può essere facilmente diagnosticata e trattata con un’opportuna terapia dietetica. E’ dovuta alla carenza o deficit dell’enzima lattasi che permette la digestione del lattosio (zucchero naturalmente presente nel latte e derivati che è costituito dall’unione di 2 zuccheri semplici il glucosio e il galattosio). I sintomi principali di tale condizione clinica sono gonfiore, dolore addominale, diarrea e flatulenza. La diagnosi si esegue attraverso un test di facile esecuzione, il test del respiro o H2 Breath Test, che deve essere sempre prescritto da un medico. E’ buona regola utilizzare prodotti alimentari con l’indicazione “senza lattosio” o a “ridotto contenuto di lattosio” o con l’indicazione di tipo “il prodotto contiene glucosio e galattosio in conseguenza della scissione del lattosio”. Si può anche ricorrere in caso di necessità all’utilizzo di preparati a base di enzimi da prendere subito prima dell’ingestione di alimenti contenenti lattosio. L’utilizzo di questi prodotti fa rientrare la sintomatologia precedentemente manifestata.

DIETA CHETOGENICA

La dieta chetogenica fu per la prima volta utilizzata in soggetti affetti da epilessia resistente alle terapie farmacologiche anticonvulsivanti. Dopo alcuni mesi dall’inizio del trattamento nutrizionale tali soggetti mostravano la riduzione delle crisi e di conseguenza del dosaggio dei farmaci. Negli ultimi decenni, grazie ai numerosi studi effettuati su tale trattamento dietetico, si è visto il ruolo positivo che esercita in numerose patologie quali: obesità, PCOS o sindrome dell’ovaio policistico, iperinsulinismo, sindrome metabolica, prediabete, cefalea. Essendo un regime alimentare che prevede la drastica riduzione della quota dei carboidrati, a favore di quella proteica e lipidica, induce uno stato metabolico chiamato “chetosi”. 

L’utilizzo dei grassi come fonte energetica principale induce, attraverso complessi meccanismi fisiologici, un’importante perdita di peso che si associa anche ad una riduzione della neuroinfiammazione.

L’utilizzo di specialità alimentari caratterizzate da un basso contenuto di carboidrati ed un alto contenuto proteine, fibra, e acidi grassi insaturi (ossia prodotti “low carb”) possono essere di aiuto, in alcune situazioni patologiche, nel migliorare la propria condizione organica purchè associate ad un adeguato introito di acqua ed uno stile di vita sano. Tali prodotti devono essere prescritti sotto stretto controllo medico, in quanto la dieta chetogenica, non soddisfacendo a pieno i livelli raccomandati di alcuni nutrienti es. calcio, vit. D, acido folico, etc. necessita di una supplementazione la cui durata deve essere valutata in base alle singole necessità; è quindi sconsigliato il “fai da te”

La dieta chetogenica è invece controindicata in alcune situazioni patologiche e/o fisiologiche come es. insufficienza renale, epatica, gravidanza, allattamento, etc.

Dott.ssa Patrizia Fabbriconi

Medico chirurgo

Specialista in Scienza dell’Alimentazione – (Studio per visite a Roma)